NOTA STORICA
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I beni più grandi vengono
a noi attraverso la follia,
quando è data per un dono divino.
Platone, Fedro
Gli antichi greci nutrivano una incrollabile fiducia nelle arti divinatorie. Veneravano chi sapeva trarre gli auspici dalle viscere delle capre, chi vedeva il futuro nel fumo che saliva dal fuoco propiziatorio, chi vaticinava gli eventi col lancio delle ossa. Ma un individuo solo era tenuto in altissima considerazione: l'Oracolo di Delfi.
Per quasi duemila anni una stirpe di donne presiedette il tempio di Apollo sulle pendici del monte Parnaso. Di ogni generazione, una sola donna era scelta per ricoprire il ruolo di Oracolo col nome di Pizia. In uno stato di trance indotto dall'inalazione di fumi, dava responsi a domande sul futuro: dalle questioni più banali alle più profonde.
Tra i suoi veneratori annoverava le figure di spicco della storia greca e romana: Sofocle, Platone, Aristotele, Plutarco, Ovidio. Anche i primi cristiani la veneravano. Michelangelo la rappresentò in modo prominente nella volta della Cappella Sistina, nell'atto di vaticinare l'avvento di Cristo.
Ma era forse una ciarlatana, che imbrogliava le masse con risposte criptiche? Qualunque sia la verità, un fatto è indiscutibile. Venerati da re e conquistatori di tutto il mondo antico, i responsi oracolari della Pizia mutarono il corso della Storia.
E, sebbene molto di ciò che la riguarda resti avvolto nel mistero e nel mito, una verità è emersa. Nel 2001, archeologi e geologi hanno scoperto uno strano incrocio delle placche tettoniche sotto il monte Parnaso da cui si è appurato che esalavano gas idrocarburici, tra cui l'etilene, che è in grado di indurre una sorta di trance euforica e allucinazioni: gli stessi vapori descritti nei documenti storici.
Perciò, mentre la scienza ha scoperto uno dei segreti della Pizia, la verità ultima resta un mistero: l'Oracolo prediceva veramente il futuro? O era follia divina?
UOMO, CONOSCI TE STESSO,
E CONOSCERAI L'UNIVERSO E GLI DEI.
Iscrizione sul tempio di Delfi